Il trasferimento a Conegliano è previsto in treno; partenza da Pordenone alle 14,44, arrivo a Conegliano alle 15,06. In meno di 15 minuti, a piedi, si arriva al palazzo Sarcinelli ed alle 15,30 ha inizio la visita alla mostra con audioguide.
Il rientro (optional) è previsto col treno delle 17,52 con arrivo a Pordenone alle 18,13.
I partecipanti provvederanno privatamente all’acquisto del biglietto del treno, mentre quelli della mostra fanno parte della quota di partecipazione.

La Mostra: “EGITTO. Viaggio verso l’immortalità“, è una mostra rigorosamente scientifica. La totalità delle opere esposte proviene dal
Museo Egizio di Firenze (Museo Archeologico Nazionale di Firenze), in esclusiva a Conegliano dopo la tappa internazionale in Danimarca.
“Egitto. Viaggio verso l’immortalità”, conduce il visitatore nella realtà sottesa al fantasmagorico turbinio di leggende sorte intorno ai Faraoni e agli altri dèi; per scoprire, e capire, le credenze e i riti che accompagnavano la morte nell’Egitto dei Faraoni, riti e credenze così pervasivi da sopravvivere all’occupazione romana. Miti non troppo dissimili da quelli di altre religioni, fatta forse salva una specifica necessità: quella di preservare i corpi per garantirsi la vita eterna.
La Mostra indaga l’inizio del viaggio verso l’immortalità, le pratiche di  imbalsamazione, la funzione dei corredi che accompagnavano il defunto verso i Campi di Iaru, poi conosciuti come Campi Elisi e, volendo, il Paradiso. Più di 100 reperti straordinari, compresi alcuni scoperti nel corso della spedizione guidata dal mitico Jean-François Champollion (il decifratore dei geroglifici) e da Ippolito Rosellini (il padre dell’egittologia italiana), racconteranno in 5 sezioni il percorso di corpo e anima verso l’eternità.
Gli antichi egizi credevano che la morte non costituisse la fine della vita, ma che questa continuasse sotto un’altra forma. L’anima del defunto però, per continuare a vivere, doveva avere la possibilità di reincarnarsi nel proprio corpo: da ciò derivava la necessità di rendere non deperibile il corpo stesso e quindi la ricerca di metodi sempre più sicuri e perfezionati di imbalsamazione, che venne praticata dagli egiziani fin dalle prime dinastie della loro storia millenaria. Tutti i rituali funebri, perfino i più macabri, non miravano esclusivamente alla preservazione del corpo del defunto, bensì ad assicurare il proseguimento della vita nell’aldilà. Proprio questo è lo spunto principale che viene sviluppato dall’esposizione di Conegliano.

Iscrizioni presso la segreteria della Dante entro il 30 gennaio; quota di partecipazione 15 € per minimo 10 persone.
Versamenti in Segreteria: lun, e ven. 16,00-18,00, tel. 0434 081249 o presso il Credito Cooperativo Pordenonese utilizzando l’IBAN: IT 98 H 08356 12503 0000000 48314.