Sottotitolo: Tra la storia e l’eterno.
Frainteso se non rifiutato da quella parte della coscienza moderna smarrita di fronte alla difficile ermeneutica di una testimonianza d’arte e di fede di cui si è perduto il significato storico, Dante non è stato soltanto un letterato colto e raffinato, un maestro dell’immagine e dell’espressione chiuso nella «turris eburnea» delle sue creazioni.
Dalle pagine del Morghen balza con corposa evidenza il profilo di un uomo profondamente radicato nelle angosce e nelle speranze della sua epoca di trapasso, nella quale sentì di dover svolgere una missione d’ispirazione religiosa. In Dante profeta è tutto il Medioevo che canta le sue idealità e le sue esperienze fondamentali.
Nel momento in cui queste si offuscano, le soglie dell’esperienza dantesca ci rimangono impenetrabilmente serrate, e noi siamo stati solo capaci di esercitarci intorno al divino poema «nelle forme della più elaborata e spesso lambiccata esegesi, senza riuscire mai a recuperarne l’intimo afflato e il prodigioso calore» (Buonaiuti).
Di queste soglie il maestro di Medioevo cristiano ci offre la chiave che, ancora una volta, è, e non può non essere, religiosa.
Info:
Jaca Book Editore, Milano
Anno di pubblicazione: Febbraio 1983 – Ristampa / N.ediz.: Gennaio 2020
Pagine: 184 – € 20,00
ISBN: 978-88-16-41651-2
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